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NOTE
TECNICHE |
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ATTREZZATURA
E BIOMECCANICA: UN BINOMIO INSCINDIBILE GLI ASPHALT PADS |
Razionale neurofisiologico dell'uso
degli asphalt pads
La neurofisiologia
dell'apprendimento ci spiega come la memoria
motoria sia distribuita in circuiti cerebrali che, con le ripetizioni,
si
rinforzano e si stabilizzano fino a diventare incancellabili; in
effetti le
abilità motorie ben automatizzate possono essere facilmente richiamate
ed
eseguite anche dopo molti anni di inattività. Molto spesso si
sente dire che “una volta che si è imparato ad andare in bicicletta,
poi non si
disimpara più”. La memoria a
breve termine (MBT) è situata nella corteccia prefrontale e ha una
durata di
20-30 secondi, con una bassa capacità di memorizzazione, limitata a 5/7
elementi; fino a che gli schemi motori che l’istruttore propone
all’allievo si
collocano nella MBT, l’allievo continuerà a necessitare della
correzione
dell’istruttore e tenderà a ripetere l’errore. Quando invece lo schema motorio sarà finalmente passato nei nuclei sottocorticali e quindi nella memoria a lungo termine, che ha durata di anni e capacità illimitata, finalmente il gesto tecnico sarà memorizzato, istintivizzato e richiamabile alla mente in maniera rapida e precisa. La strada maestra per ottenere quanto sopra è rappresentata dalla reiterazione dello schema motorio e dalla correzione tempestiva. ![]() È pertanto facile comprendere come l’apprendimento del Nordic Walking passi necessariamente dal lavoro su terreni assolutamente omogenei, che consentano la reiterazione del gesto in maniera virtualmente infinita, affinché la memorizzazione si realizzi in maniera indelebile. L’unico terreno
che offre questa possibilità è il terreno concreto (asfalto, cemento,
autobloccanti, tartan, eccetera); questo tipo di terreno rappresenta
l’unico
substrato dove sia possibile insegnare in maniera corretta il Nordic
Walking
perché, per tutta la durata del lavoro dell’allievo, ogni passo sarà identico
all’altro e i tempi ridotti di durata della MBT saranno compensati da
un
continuo afflusso di stimoli neurosensoriali identici che andranno a
colmare
gli stimoli perduti. Questa condizione non è assolutamente immaginabile lavorando su sterrato, sentieri, erba, sabbia e altri terreni naturali, sui quali ogni appoggio podalico risulta condizionato dalle asperità del terreno e gli stimoli sensoriali saranno trattati esclusivamente dalla MBT e perduti definitivamente pochi secondi dopo, sostituiti da stimoli diversi dovuti a terreno diverso. La necessità di lavorare Anche la
manipolazione del bastone, che rappresenta molto spesso lo
scoglio didattico
più arduo da fare superare all’allievo, deve
essere adeguatamente automatizzata
ed istintivizzata, altrimenti l’allievo non avrà mai il pieno
controllo
dell’attrezzo e non sarà in grado di sfruttarne le indiscutibili
potenzialità. Ancora una volta la reiterazione del gesto in maniera precisa e
puntuale, rappresenta la chiave
di volta per l’apprendimento; è assolutamente necessario che il
bastone
fornisca all’allievo stimoli precisi e ripetuti e, nel contempo,
richieda
all’allievo una manipolazione puntigliosa e
tecnicamente perfetta,
segnalandogli altresì prontamente l’errore, affinché venga corretto,
memorizzato
e non ulteriormente ripetuto. L’asphalt pad è
concepito per fare presa sull’asfalto esclusivamente quando viene
poggiato al
suolo con una precisa inclinazione, che consente ad una adeguata
superficie del
battistrada di venire in contatto con il terreno.
L’azione
dell’atleta, pertanto, non va a buon fine e si concretizza in una
“pattinata”
del bastone, senza che spinta alcuna possa essere ricavata dal gesto
tecnico. Quando l’asphalt
pad “scivola” - ipotesi 1
Quando
l’asphalt
pad “scivola” - ipotesi 2 Questo, invece è
un esempio di mancata adesione del pad all’asfalto dovuto a un angolo
di
inforcata troppo ampio. In entrambi i
casi sopra descritti, l’allievo viene
immediatamente “informato” dall’asphalt
pad del suo errore e quindi invitato a correggersi;
l’autoanalisi
dell’errore è rapidissima, assolutamente funzionale e facilmente
memorizzabile. 1) Le mie braccia sono distese? Verificando
questi due semplici parametri, l’errore si corregge, senza interventi
dell’istruttore e con efficacia. Slittata o tenuta
del bastone, correzione posturale e distensione delle braccia, con
tutto ciò
che ne consegue in termini di correttezza del gesto tecnico, igiene
della
funzionalità della spalla ed efficacia della spinta, diventeranno così una
normale sequenza di controllo che l’allievo effettuerà in maniera del
tutto
istintiva ad ogni passo. L’uso di puntali metallici su terreni naturali, invece, fa sì che il bastone penetri il terreno e pertanto non scivoli mai, qualunque sia l’inclinazione con la quale viene inforcato; l’allievo, quindi, giungerà all’erronea conclusione che il bastone “tenga“ sempre e non sarà stimolato ad essere più preciso ed a correggere l’errore. Di conseguenza nessun
impulso utile alla memorizzazione del gesto corretto giungerà mai,
né
alla sua memoria a breve termine, né ai nuclei sottocorticali; il
risultato di
questa impressione scorretta è che il lavoro del bastone non sarà mai
veramente
istintivizzato ed elaborato in maniera automatica.
L’enorme potenziale didattico rappresentato L’uso
degli asphalt pads, pertanto, non è una scelta stilistica,
Asphalt pads ed opportunità di
autovalutazione del gesto tecnico L’asphalt pad
ricopre un ruolo fondamentale per quanto concerne la valutazione e,
soprattutto, l’autovalutazione dell’allievo. Il normale e
corretto utilizzo del pad porta ad un suo progressivo consumo e, così
come fanno
gli ingegneri dei team di Formula uno, che analizzano le gomme usate
dal pilota
per trarne indicazioni sul suo stile di guida, sull’assetto della
macchina e
sulle necessarie correzioni da apportare, altrettanto l’analisi
dell’asphalt
pad consente all’istruttore prima e all’allievo poi di verificare la
tipologia
di spinta che viene impressa al bastone. Quello che segue
è un esempio limite di un Nordic Walker che segnala come i suoi pads
non si
siano consumati dopo ben 254 km. percorsi su pista ciclabile e che
erroneamente
attribuisce questo risultato alla validità del pad montato. C’è solo da
augurarsi che questo Nordic Walker sia un autodidatta, altrimenti
avremmo molto
da dire sulla qualità dell’insegnamento impartito a questo volonteroso,
ma
inetto atleta. Tuttavia, poiché
lo scopo primario del Nordic Walking è quello di sommare la spinta propulsiva
dei bastoni alla forza delle gambe e ottenere pertanto un gesto
atletico più
completo, più veloce, più allenante e quindi, in definitiva di
“spingere” con i
bastoni, possiamo tranquillamente affermare che questo atleta NON sta
praticando Nordic Walking, ma sta semplicemente passeggiando con
dei bastoni in
mano. Il caso
rappresentato in figura è sicuramente un caso limite, ma la
problematica non è
assolutamente rara e rappresenta il difetto
che affligge la quasi totalità dei
Nordic Walker che sono stati erroneamente formati su terreni naturali,
senza
l’uso di asphalt pads. Persino ai
massimi livelli agonistici non è difficile trovare atleti in cui la
mancanza di
spinta delle braccia è assolutamente evidente, che poi si lamentano
delle
ammonizioni ricevute dai giudici. Zero al quoto
alle scuole che li hanno formati Gli asphalt pads
DEVONO degradarsi progressivamente, così come si degrada
progressivamente la
gomma di una Formula uno, in cambio della grippe che genera al suolo. Un istruttore
competente, analizzando come e quanto il pad sia degradato, sarà
in grado di
capire quanto e come l’allievo spinge ed apportare le necessarie
correzioni. Immagine
di un asphalt pad, dopo pochi chilometri di utilizzo,
Immagine
di un asphalt pad, dopo pochi chilometri di utilizzo,
Immagine
di asphalt pads, dopo pochi chilometri di utilizzo,
L’enorme potenziale didattico Se i pads scivolano, non usare i puntali.
La scelta degli asphalt pads
Gli asphalt
pads
vanno usati SEMPRE in fase di apprendimento e di miglioramento
tecnico
e devono essere di ottima qualità, sia come mescola che come
conformazione. I chiarimenti biomeccanici su questo argomento sono visibili QUI Alcuni produttori
mettono a disposizione asphalt pads con diverse mescole, adatte a
diverse
temperature e diversi gradi di umidità del terreno. I pads devono
sempre essere puliti, non contaminati da sabbia o altri elementi che
possano
inficiarne la tenuta, con battistrada integro o comunque condizioni di
degrado
non eccessive e di mescola adatta alle condizioni meteorologiche ed
alle
temperature di aria ed asfalto.
Esempio
di asphalt pads con mescole di diversa
densità |