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NOTE
TECNICHE |
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CENNI STORICI |
Anni ’30 Primi esempi di adattamento
dei bastoni da sci quale supporto al cammino in assenza di neve, tramite
l’applicazione di tamponi gommati (asphalt pads) ai puntali.
Anni ’30 Primi esempi di utilizzo dei bastoni per gli allenamenti durante l’estate da parte degli atleti dello sci di fondo, che chiamano questa attività “ski walking”.
Anni ’60 Primi esempi di
pratica dello “ski walking”, definito ormai più frequentemente “pole walking”,
come attività sportiva a sé stante, diversificata dall’allenamento per lo sci
di fondo.
Anni ‘60 La dott.ssa Leena
Jääskeläinen, ispettore del Ministero dell'istruzione finlandese, promuove il
“sauvakävely”, (“pole walking” in finlandese – pron. “sàuvakèvelü”), nelle
scuole, riconoscendone la grande efficacia nell’educazione motoria e nella
prevenzione delle patologie correlate a cattive posture; per stimolare
l’attenzione dei giovani lo inserisce nella gara Finlandia Kävely, un grande
evento dedicato ad ogni forma di cammino. La diffusione del sauvakävely passa dunque, già negli anni ’60, attraverso la pratica agonistica. ![]() ![]() 1974 Il dott. Mauri
Repo, (1945–2002), coach della Suomen Työväen Urheiluliitto, codifica nella sua
pubblicazione “Hiihdon lajiosa” il sauvakävely quale sport e ne descrive le
peculiarità atletiche ed agonistiche. Si tratta della prima pubblicazione che ufficializza il sauvakävely quale sport a sé stante, con finalità agonistica e non quale semplice pratica di allenamento. ![]() ![]() ![]() 1977 Il dott. Tuomo
Jantunen introduce ufficialmente il sauvakävely quale sport nell'associazione
Suomen Latu, la federazione che conta oggi circa 88.000 membri e di cui
Jantunen fu il direttore dal 1977 al 2007. Dato che la
finalità dell’associazione è quella di incoraggiare l’attività sportiva
all’aria aperta, Tuomo Jantunen si impegna ad organizzare la prima uscita
pubblica del sauvakävely nel centro di Helsinki. L’occasione
propizia si presenta il 5 gennaio 1988, ad un evento che ha lo scopo di
celebrare il fondatore di Suomen Latu, nonché grande personaggio dello sport
finlandese Lauri “Tahko” Pihkala. 5 gennaio 1988 Agli inizi degli
anni ’80 il sauvakävely diventa uno degli sport più praticati dai finlandesi,
che lo considerano la seconda più importante invenzione nazionale dopo la sauna. Ad Helsinki il
sauvakävely fa la sua prima comparsa in una manifestazione pubblica come sport
a sé stante quando, a causa di una stagione eccezionalmente povera di neve, una
tradizionale gara di sci di fondo viene sostituita da una marcia per le vie
cittadine e dà all’associazione Suomen Latu, presieduta da Tuomo Jantunen,
l’occasione per presentare il sauvakävely in una manifestazione ufficiale.
Maggio 1989 Viene disputata
in Germania la Rennsteiglauf, la prima gara ufficiale di sauvakävely con
regolamento internazionalmente condiviso; nasce l’agonismo ufficiale internazionale.
L’evento assume
valore storico non solo nell’ambito del Nordic Walking, ma anche negli
equilibri politici internazionali. Nel 1989,
infatti, la Rennsteiglauf era giunta alla sua diciassettesima edizione e non
era mai stata aperta agli stranieri, essendo sempre stata riservata agli atleti
della Repubblica Democratica Tedesca (DDR). Atleti stranieri
erano ammessi esclusivamente se residenti nella DDR per motivi di lavoro. L’apertura ad un
regolamento internazionale, almeno per la parte della gara riservata al Nordic
Walking, potrebbe essere vista oggi come un segno precursore di una grande
svolta che avrebbe cambiato il mondo: pochi mesi dopo, infatti, sarebbe caduto
il muro di Berlino.
Il Prof. Pekka
Rindell, che da tempo insegna sauvakävely presso l’Istituto dello Sport di
Varala, in Finlandia, sancisce che la lunghezza corretta dei bastoni è alla
base dello sterno. Questo fatto,
apparentemente secondario, impone che per praticare il sauvakävely siano
necessari attrezzi espressamente concepiti, in sostituzione dei normali bastoni
per lo sci di fondo. Questo porterà
l’industria ad impegnarsi a realizzare bastoni di lunghezza adeguata, con canne
in grado di assorbire efficacemente le vibrazioni provenienti da un terreno di
lavoro diverso dalla neve.
1997 Il sauvakävely
è oggetto della tesi di laurea di Marko Kantaneva presso il Finnish Sports
Institute di Vierumäki; nella sua tesi
Marko paragona i vantaggi del sauvakävely con quelli forniti dal semplice
cammino. Taisto Manninen,
product manager di Exel Oyj prende spunto dalla tesi di Marko Kantaneva e dalle
indicazioni di Pekka Rindell e decide di realizzare i primi bastoni
specificatamente concepiti per il sauvakävely. Exel Oyj prevede
di portare il sauvakävely nelle città
e vicino alla gente e, pertanto, sviluppa con attenzione un bastone adatto ad
essere utilizzato su un substrato compatto come l’asfalto, con caratteristiche
elevate di smorzamento delle vibrazioni e dotato di asphalt pads
particolarmente efficaci. I test dei
bastoni prodotti da Exel Oyj sono affidati a Marko Kantaneva.
2000 Aki Karihtala,
vice presidente di Exel Oyj, fonda INWA (International Nordic Walking
Association) e muta il termine “sauvakävely” in “Nordic Walking”, considerando
questa denominazione più internazionale e maggiormente spendibile e
comprensibile a livello globale, rispetto alla dizione finlandese che pochi
comprendono e sanno pronunciare.
INWA riconosce
tre livelli di Nordic Walking, definiti “benessere”, “fitness” e “sport”. Pur considerando
l’indubbia valenza della pratica del Nordic Walking in ambito salutistico
(settore benessere), ne promuove quindi anche gli aspetti atletici (settore
fitness) ed agonistici (settore sport). 2001 Andreas Wilhelm
e Bernd Schäuffle creano la “Tecnica ALFA” introducendola, tra il 2001 e
il 2004, in Germania, Austria, Belgio, Paesi Bassi, Italia. Il nominativo
ALFA A =
Aufrechte Körperposition La tecnica ALFA ha introdotto in maniera scientifica alcuni concetti che
sono giunti fino a noi. A
= Aufrechte Körperposition,
cioè postura eretta. L
= Langer Arm - braccio
disteso F
= Flacher Stock -
bastone piatto A
= Angepasste Schrittlänge
– adatta lunghezza del passo
In Italia Già negli anni ’60
si hanno evidenze dell’utilizzo del Nordic Walking, quale tecnica di
preparazione fisica introdotta dall’allenatore svedese Bengt Nilsson, presso la
squadra nazionale di sci di fondo. Tra i componenti
del team azzurro dell’epoca si ricorda l’olimpionico Franco Nones, vincitore
della medaglia d’oro 30km ai decimi giochi olimpici invernali di Grenoble 1968, che era
solito allenarsi praticando il Nordic Walking.
Sono
loro che gettano le fondamenta per la diffusione del Nordic Walking in Italia e per la
sua qualificazione al di là
della funzione di allenamento motorio. Ad essi si deve lo
sviluppo iniziale della tecnica di insegnamento e della pratica agonistica, grazie alla
loro frequentazione dell'ambiente internazionale.
Tra
loro si
ricordano Daniela Basso e Giorgio Rizzi che, per primi, accedono al circuito del Nordic Walking agonistico europeo ed
ottengono il diploma di Istruttore di Nordic Walking presso la
prestigiosa scuola tedesca gestita dal cinque volte campione mondiale
Michael Epp. ![]() La prima apparizione di atleti italiani ad un evento agonistico ufficiale
La prima scuola
di Nordic Walking ufficialmente riconosciuta apre infatti in Italia nel 2004,
ad opera del maestro di sci Tommy Schöpf, che importa dalla Germania la tecnica
ALFA e fonda l’associazione ANI, Associazione Nordic Fitness Italiana. A seguire
compaiono in Italia una lunga serie di scuole ed Enti di Promozione Sportiva
(EPS) che propongono numerose interpretazioni della tecnica e della filosofia
stessa del Nordic Walking. Oggi il Nordic
Walking è uno sport ampiamente praticato in Italia, sia a livello amatoriale che
agonistico; altresì il Nordic
Walking è utilizzato ampiamente in Italia nell’ambito salutistico, quale
supporto ai professionisti del settore sanitario per il mantenimento psico
fisico di svariate tipologie di pazienti. È inoltre ovviamente praticato da un numero cospicuo di amatori, che cercano nella pratica del Nordic Walking un efficiente mezzo per svagarsi, mantenersi in forma, allacciare relazioni sociali. |